Sintomi e cause

Quali sono i sintomi e le cause dello squilibrio intestinale?

La disbiosi è un disturbo del tratto gastrointestinale che ha sintomi variabili ma cause specifiche.

In che modo e perché si manifesta lo squilibrio intestinale?

L’alterazione della flora batterica può portare non solo ad una situazione di squilibrio intestinale, ma anche dell’intero organismo, e si manifesta attraverso sintomi più o meno invalidanti che sono da ricondurre a diversi fattori. Scopriamoli insieme. 

I sintomi dello squilibrio intestinale

La diarrea è una condizione di squilibrio intestinale causata da un’eccessiva presenza di batteri “cattivi” all’interno dell’intestino, che ne provocano l’irritazione. L’irritazione causata dalla diarrea può essere associata anche a crampi o dolori addominali.


Il nostro apparato gastrointestinale è infatti colonizzato da microorganismi che vivono in simbiosi con l’organismo, portando numerosi effetti benefici. La funzionalità dell’intestino condiziona profondamente la vitalità ed il benessere generale del nostro organismo. In una situazione di benessere, la nostra flora intestinale è in equilibrio: le varie componenti batteriche sono cioè presenti nella giusta quantità e nei diversi tratti dell’intestino.


Si parla invece di disbiosi intestinale quando si verifica una diminuzione di questi microrganismi sani, con un aumento di batteri potenzialmente dannosi, che ostacolano il corretto funzionamento dell’intestino.

Il gonfiore addominale è un accumulo di gas che avviene nell’apparato gastrointestinale e si traduce in una crescente tensione a livello dell’addome. Il gonfiore addominale può essere associato a dolore ed è solitamente causato da cattive abitudini alimentari o da periodi di stress psico-fisico.

La stipsi (o stitichezza) è definita come la difficoltà nell'espletamento della propria funzione intestinale. I sintomi della stipsi riguardano una bassa frequenza di evacuazione e/o una sensazione di incompleta evacuazione, che può condizionare anche in modo grave la propria quotidianità.

Circa il 20-30% delle donne sviluppa ogni anno uno o più episodi di disturbi localizzati alle basse vie urinarie: uno di questi è la cistite, un’infiammazione della vescica su base infettiva. Dopo una prima infezione acuta delle vie urinarie, accade spesso che la cistite si ripresenti periodicamente e diventi ricorrente (quando si hanno tre episodi in un anno oppure due in sei mesi).


Il frequente ricorso agli antibiotici può portare ad uno stato di disbiosi e innescare un circolo vizioso con ricorrenti disturbi alle vie urinarie. I Fermenti Lattici Vivi ad azione probiotica favoriscono l’eubiosi ovvero l’equilibrio della flora batterica intestinale, aiutando il nostro organismo a gestire l’insorgenza della cistite.


Se la cistite si manifesta nelle 24/72 ore successive ad un rapporto sessuale può trattarsi di una cistite post-coitale. Anch'essa causa sintomi come bruciore durante la minzione, necessità di fare la pipì in modo frequente e senso di gonfiore nella parte bassa della pancia. La cistite post-coitale è una forma di infiammazione, per lo più di origine batterica, che si sviluppa a seguito di rapporti sessuali a causa dello sfregamento meccanico coinvolto. Quest’ultimo, infatti, provoca traumi a livello dell’apparato urinario femminile e ne favorisce la contaminazione batterica.

Il dolore addominale è un sintomo che viene percepito solitamente nell’area del corpo compresa tra la fine del bacino e l’inizio delle costole. Le cause possono essere molte e diverse tra loro, tra le quali traumi a neoplasie di diverso tipo, infezioni intestinali e malattie autoimmuni. Il dolore addominale può essere accompagnato da condizioni come nausea, vomito, brontolii o flatulenza. A seconda della causa il dolore può manifestarsi in modo continuo oppure mediante spasmi (contrazioni intermittenti e ripetute più o meno prolungate), con picchi di dolore acuto alternati a fasi di assenza di dolore.

L’intestino svolge un ruolo fondamentale per il nostro sistema immunitario. Quando la parete intestinale perde la sua funzione di barriera contro i batteri “cattivi”, il nostro organismo è costretto ad iper-attivarsi portando ad un abbassamento delle difese immunitarie.

Il colesterolo è un componente essenziale delle membrane cellulari, fondamentale per molte delle nostre funzioni vitali. L’80% del colesterolo viene prodotto dal nostro fegato - e in minima parte è assorbito nell’intestino - dagli alimenti che ingeriamo. Il livello ottimale di colesterolo totale in prevenzione primaria deve essere inferiore a 190 mg/dl. Valori compresi tra 190-239 mg/dl sono considerati borderline mentre quando superano la soglia di 240 mg/dl sono considerati alti. Una concentrazione eccessiva di colesterolo cattivo nel sangue può portare a un suo accumulo nella parete arteriosa e predisporre quindi all'insorgenza di aterosclerosi e malattie cardiovascolari.

La sindrome dell’intestino irritabile (in inglese IBS, irritable bowel syndrome) è un disturbo che interessa circa il 10% circa della popolazione. Essa ha un andamento ciclico e si manifesta periodicamente con sintomi di severità variabile che possono rendere la malattia piuttosto invalidante, come alternanza di stipsi e diarrea, mal di pancia e gonfiore addominale.

 

Le cause sono molteplici e, nello stesso individuo, non è riconoscibile un singolo fattore scatenante. Da un lato vi sono fattori psico-sociali, come il comportamento verso le malattie, aspetti cognitivi ed emotivi. Dall'altro fattori biologici, come la predisposizione e la suscettibilità individuale, le alterazioni della motilità del tratto digestivo, la sensibilità dei visceri, la percezione soggettiva del dolore, la flora batterica ed infezioni intestinali.

 

A complicare il tutto vi possono essere anche intolleranze alimentari, l'utilizzo cronico di farmaci (antinfiammatori, antibiotici ecc) e lo stress, che possono avere un ruolo nel determinare e perpetuare la presenza dei sintomi
(Università Telematica San Raffaele - Prof.ssa Donatella Pastore - Sindrome metabolica ed intestino)

 

Tra i sintomi invece possiamo individuare:

  • Un'anomala frequenza di evacuazioni (maggiore di 3 al giorno o meno di 3 alla settimana)
  • Alterata consistenza delle feci
  • Evacuazione difficoltosa (spinta eccessiva, sensazione di urgenza e di evacuazione incompleta)
  • Passaggio di muco
  • Gonfiore o distensione addominale, talvolta alternati

Le cause dello squilibrio intestinale

Gli antibiotici incidono in maniera significativa sul microbiota interno, ovvero la diversità di batteri presenti nel nostro intestino, determinando una condizione di squilibrio intestinale che richiede tempo per poter essere ripristinata.

Allergie e intolleranze alimentari, così come un cambio repentino del proprio regime alimentare o una dieta poco equilibrata, possono condurre ad un’alterazione della flora batterica. Questo a causa di reazioni avverse che il nostro organismo scatena in seguito all’ingestione di sostanze o cibi poco tollerati.

Le ricerche hanno dimostrato da tempo che cervello ed intestino sono organi strettamente collegati. Il microbiota intestinale è influenzato dallo stress così come, viceversa, alterazioni dell’equilibrio intestinale possono influenzare i livelli di umore. In periodi di forte stress, il microbiota si presenta infatti meno vario e ricco.

La tensione per i preparativi, il cambio di abitudini alimentari, il fuso orario, gli sbalzi di temperatura mentre si sta affrontando un viaggio possono avere conseguenze sulla nostra flora intestinale e, di conseguenza, sull’equilibrio intestinale. In particolare, il suo benessere è messo a rischio se si visitano luoghi carenti o privi di norme igienico-sanitarie.

Il passaggio dalla stagione calda a quella fredda - e viceversa - è un fattore che provoca al corpo uno stress psicofisico generale. Il nostro organismo risente dei mutamenti che lo circondano e cerca di adattarsi. È proprio in questa fase che il nostro intestino può irritarsi (disbiosi intestinale).